venerdì 25 settembre 2009

I Miti esistenziali di Rea Zoe Stavropoulos

“Ci troviamo tra Terra e Cielo, tracciando forme e raccontando storie per riempire il vuoto e trovare noi stessi”. Parole che in qualche modo riescono a riassumere il pensiero e l’idea alla base dell’arte di Rea Zoe Stavropoulos, artista britannica, nata ad Atene e cresciuta a Londra e che attualmente ha il suo studio a Firenze. Un’artista complessa ed eclettica perché oltre ad essere una pittrice e ad aver studiato arte all’Ecole des Beaux Art di Parigi e al St. Martin’s School of Art a Londra, è anche scrittrice, poetessa e danzatrice oltre che lettrice appassionata. Un bagaglio notevole di esperienze e oggi racchiuso nella mostra “Mythologies 2009” esposta nella Galleria D’arte “Il Comignolo” nel Sasso Barisano e inserita nel programma del Women’s Fiction Festival. Il titolo non rimanda come si potrebbe erroneamente pensare alle figure mitologiche ma ai “miti esistenziali” vale a dire alla percezione che ciascun individuo ha di sé e nel caso specifico rimandano alla storia personale dell’artista. Tutta la mostra è difatti autobiografica e in essa confluisce tutto il vissuto della Stavropoulos, i suoi viaggi all’estero, il suo legame con la Grecia, le sue letture fino alla danza, ma in tutti i dipinti c’è un elemento comune, la Natura, una natura mai invasiva o invadente, che non funge da corredo o da cornice alle figure femminili che di volta in volta vengono impresse su tela. Ma la natura diventa un “paesaggio dell’anima” uno spazio indefinito in cui si consuma la più intima essenza dell’individuo. Si prenda da esempio il quadro “Ninfa” qui la natura si fonde con l’immagine, una figura di donna in meditazione alla ricerca di una propria identità proprio a voler sottolineare la complessità dell’animo umano e soprattutto la difficoltà dell’essere donna oggi. L’artista raffigura queste donne non con uno sguardo invadente e voyeristico, non si sofferma sui dettagli o sulle forme,ma cerca di cogliere la parte più intima, più nascosta in modo da far emergere emozioni , sensazioni, stati d’animo a volte contrastanti. Il secondo livello della mostra si compone di gradi pannelli che hanno come tema la donna e il suo rapporto con la natura e la terra. Pensiamo ai due dipinti dal titolo Madre -Terra, diametralmente opposti, in cui nel primo dai colori caldi e cupi traspare un forte senso di protezione mentre nella seconda, dai colori pastello, delicati, emerge il forte legame con la terra, ben sottolineato da una figura di donna in torsione le cui mani e braccia sembrano entrare nella terra quasi a voler simboleggiare il desiderio di riappropriarsi delle proprie radici. Impreziosiscono la mostra i quadretti ispirati alla Primavera di Botticelli e i pannelli della collezione “Secret gardens”.

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