martedì 15 dicembre 2009

Concerto di Natale 22 dic. Matera- Soprano,Polifonica Rosa Ponselle e Orchestra da Camera di Matera


Appuntamento con il tradizionale Concerto di Natale, organizzato dal Laboratorio Arte Musica e Spettacolo (LAMS) di Matera, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale di Basilicata.
Protagonisti della serata il soprano Veronica Pompeo, la Polifonica Rosa Ponselle e l'Orchestra da Camera di Matera, diretti dal M° Giuseppe Ciaramella.
In programma celebri brani di Mozart, Vivaldi, Gounod, Mascagni, Saint-Saens, Verdi e brani della tradizione natalizia di tutto il mondo.
Giorno: martedì 22 dicembre 2009
Ora: 19.30 - 22.30
Luogo: Matera, Chiesa di San Rocco Via Lucana

lunedì 2 novembre 2009

Nella casa del conte Necchia


In una delle pittoresche stradine del centro storico,si erge la casa nera di Nicola Necchia, meglio conosciuto dai montesi come il conte Necchia. L’edera verde e rigogliosa si arrampica sulle mura, sulle finestre sbarrate, sulle feritoie, sui piccoli ornamenti che incontra lungo percorso per poi arrivare al grande terrazzo di cui, dal basso, si riescono a scorgere i grossi anelli delle catene arrugginite che pendono dalla balconata e qualche statua in ferro battuto dal gusto prettamente gotico. Due enormi leoni in ghisa custodiscono l’ingresso. Pochi gradini e poi si apre un portone nero, massiccio e il buio della gradinata è interrotto dalla fioca luce che penetra dal cortile esterno. L’impatto è forte. Si ha quasi l’impressione di essere i protagonisti di uno dei racconti dello scrittore Edgar Allan Poe rispettando nei dettagli il gusto del tempo, dai colori austeri, scuri come le grosse travi sul soffitto ai mobili che ancora conservano inalterato l’acre odore di antico.
Camminando per le stanze lo sguardo si perde tra i quadri dalle cornici dorate, i portacandele in ferro, un vecchio telefono nero, un portaombrelli tenuto fermo da una catena che fuoriesce dall’attaccapanni a muro e in un angolo il busto del conte Dracula, un pezzo unico e raro giunto direttamente dalla Romania. Nella camera da letto un talamo di fine ottocento dipinto a mano con motivi floreali e impreziosito da perle e piccole sculture in legno che si levano sullo schienale. Chiudono il percorso due grosse aquile nere che sembrano guidare il visitatore verso la porta che si affaccia sul terrazzo. Qui il panorama lascia senza fiato. Da una parte si scorgono le verdi colline e dall’altra i vicoli e le stradine del paese, la piazza principale e il via vai di macchine che passano veloci. Su questa casa non esistono leggende né tanto meno storie legate ai fantasmi ma ciò che colpisce è l’originalità dell’edificio curato nei mini particolari, dove niente è lasciato al caso ma tutto è sistemato in maniera armonica, peculiarità che attira l’attenzione dei curiosi e anche di un regista che ad agosto tornerà nella cittadina per girare un film horror.
Ma originariamente si trattava di una normale costruzione che seguiva lo stile architettonico tipico della città di Montescaglioso. Poi cinque anni fa la decisione di cambiare tutto.“Son sempre stato attratto dagli oggetti d’epoca- racconta il conte, uomo pacato, riservato e con una grande passione per il collezionismo- sono passato dal collezionare le macchine d’epoca di cui al momento ne possiedo 20 di cui 8 ancora in funzione e da circa 15 anni mi dedico invece alla raccolta di questi oggetti che acquistato all’asta in Italia e all’estero. Alcuni li ho comprati al nord e altri ancora a Matera e in Puglia”. Altri pezzi provengono dall’Egitto come i leoni posti all’ingresso e sui lati dell’edificio e l’armatura custodita a piano terra a cui si accede da un altro portone che si affaccia sulla stradina di pietra. L’ambiente è completamente diverso dalla casa. Piccole stanze lasciano il posto a spazi ampi e più illuminati corredati da archi e volte e da un lampadario in ferro battuto che scende dal soffitto. Uno spazio che presto diventerà un ristorante, gestito da Franco Salluce, che si articolerà su due livelli inglobando il grande terrazzo.

sabato 24 ottobre 2009

Orchestra di fiati "R. D'Ambrosio" al raduno Nazionale di Musica Popolare e Amatoriale

Ensemble bandistici, majorette, cori, gruppi folclorici. Insomma le più significative forme di espressione culturale di matrice nazional-popolare si incontreranno oggi (domenica) a Sgurgola in provincia di Frosinone in occasione del Raduno Nazionale di Musica Popolare e Amatoriale - “ Museo delle Bande Musicali” organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. A rappresentare il Sud Italia sarà l’Orchestra di Fiati “R. D’Ambrosio” Città di Montescaglioso – Banda d’Europa diretta dal maestro Giovanni Pompeo, un ensemble composto da oltre 40 elementi provenienti dal Conservatorio di Musica “E.R. Duni” e dalla Scuola di Musica Lams (Laboratorio Arte Musica e Spettacolo) di Matera e organizzato con la collaborazione di Dino Ditaranto e dell’Associazione Culturale “R.D’Ambrosio”. La giornata che avrà inizio nel primo pomeriggio, a partire dalle 14 fino alle 18, sarà trasmessa in tv con collegamenti in diretta con la trasmissione “Domenica 5” di Canale 5. Sarà dunque l’occasione per porre ancora una volta in primo piano l’importanza di preservare un così antico e importante patrimonio culturale, quale è la banda e che oggi con i tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo) rischia di essere ulteriormente penalizzata.
Il Raduno Nazionale di Musica Popolare e Amatoriale è la chiara dimostrazione dunque che non è ancora venuta meno l’attenzione del Ministero a iniziative che valorizzano il patrimonio culturale popolare e il fatto che l’Orchestra di fiati R. D’Ambrosio sia stata scelta per partecipare alla manifestazione è “ un segnale del riconoscimento di un’attività ormai trentennale che va sempre più caratterizzandosi per la qualità degli eventi a cui partecipiamo ma anche per lo spirito sano con cui ci accostiamo a questo meraviglioso esperimento di coesione e di aggregazione sociale che è la banda”- ha sottolineato il maestro Pompeo. Un’attività che ha avuto inizio nell’83 e che negli anni ha portato l’Orchestra di fiati lucana diretta nel tempo dai maestri Nicola Samale, Damiano D’Ambrosio, Rocco Eletto e Giovanni Pompeo ad imporsi sulla scena musicale nazionale ed estera grazie al suo repertorio di musica operistica e sinfonica, con trascinanti incursioni nella musica jazzistica e leggera e brillanti arrangiamenti di celebri brani, di colonne sonore di film e di commedie musicali. Un Orchestra che ha collezionato numerosi premi, che ha accompagnato il trombettista jazz Chet Baker, che lo scorso anno si è esibita nel XVII Concerto della Speranza, di cui a breve sarà disponibile il Dvd e che oggi partecipa a un raduno nazionale indetto dal Ministero. “Noi siamo orgogliosi di essere stati scelti per rappresentare il Sud Italia – aggiunge il maestro- e stiamo già lavorando perché questa manifestazione sia realizzata il prossimo anno in Basilicata”.

venerdì 25 settembre 2009

"Costole" di Simonetta Sciandivasci

Oriana Fallaci in “Lettera a un bambino mai nato” affrontava in punta di penna il principio dell’inviolabilità e della sacralità della vita umana. Erano i primi anni settanta, il 1975.
Adesso nel 2009 il tema dell’aborto torna in maniera preponderante a riempire la pagine dei giornali, a infiammare il dibattito tra i cattolici intransigenti e la sponda laica e radicale della nazione non senza tuttavia portare i più giovani a prendere una posizione in materia. Ne è un esempio il racconto “Costole” scritto dalla materana Simonetta Sciandivasci vincitrice della XV edizione del Premio Letterario Energheia.“Un racconto- si legge nella motivazione- chekoviano dagli ottimi dialoghi. Vince per la capacità stilistica e la capacità di affrontare un tema difficile senza cadere nell’autocompiacimento e nella retorica”. Parliamo di un testo dai dialoghi serrati che punta sull’uso di un linguaggio “colloquiale” ma al tempo stesso ricercato che tenta attraverso le frasi brevi e concise di trasmettere al lettore il senso di frenesia e di irrequietezza esistenziale che dal nulla genera violenza in un crescendo di tensioni e di carica emotiva. La scrittrice affronta una questione attuale dunque, l’aborto anche se “la mia intenzione dice la giovane Simonetta Sciandivasci- era quella di parlare della maternità legata al tema dell’inviolabilità dell’individuo il cui spazio vitale una volta violato genera violenza. Il punto di partenza è la violenza morale che poi inevitabilmente sfocia in quella fisica ma per pura difesa”. E’ dunque, in sintesi, l’istinto primordiale alla sopravvivenza che nasce “perché ci si crede inviolabili e intoccabili”- conclude Simonetta.

I Miti esistenziali di Rea Zoe Stavropoulos

“Ci troviamo tra Terra e Cielo, tracciando forme e raccontando storie per riempire il vuoto e trovare noi stessi”. Parole che in qualche modo riescono a riassumere il pensiero e l’idea alla base dell’arte di Rea Zoe Stavropoulos, artista britannica, nata ad Atene e cresciuta a Londra e che attualmente ha il suo studio a Firenze. Un’artista complessa ed eclettica perché oltre ad essere una pittrice e ad aver studiato arte all’Ecole des Beaux Art di Parigi e al St. Martin’s School of Art a Londra, è anche scrittrice, poetessa e danzatrice oltre che lettrice appassionata. Un bagaglio notevole di esperienze e oggi racchiuso nella mostra “Mythologies 2009” esposta nella Galleria D’arte “Il Comignolo” nel Sasso Barisano e inserita nel programma del Women’s Fiction Festival. Il titolo non rimanda come si potrebbe erroneamente pensare alle figure mitologiche ma ai “miti esistenziali” vale a dire alla percezione che ciascun individuo ha di sé e nel caso specifico rimandano alla storia personale dell’artista. Tutta la mostra è difatti autobiografica e in essa confluisce tutto il vissuto della Stavropoulos, i suoi viaggi all’estero, il suo legame con la Grecia, le sue letture fino alla danza, ma in tutti i dipinti c’è un elemento comune, la Natura, una natura mai invasiva o invadente, che non funge da corredo o da cornice alle figure femminili che di volta in volta vengono impresse su tela. Ma la natura diventa un “paesaggio dell’anima” uno spazio indefinito in cui si consuma la più intima essenza dell’individuo. Si prenda da esempio il quadro “Ninfa” qui la natura si fonde con l’immagine, una figura di donna in meditazione alla ricerca di una propria identità proprio a voler sottolineare la complessità dell’animo umano e soprattutto la difficoltà dell’essere donna oggi. L’artista raffigura queste donne non con uno sguardo invadente e voyeristico, non si sofferma sui dettagli o sulle forme,ma cerca di cogliere la parte più intima, più nascosta in modo da far emergere emozioni , sensazioni, stati d’animo a volte contrastanti. Il secondo livello della mostra si compone di gradi pannelli che hanno come tema la donna e il suo rapporto con la natura e la terra. Pensiamo ai due dipinti dal titolo Madre -Terra, diametralmente opposti, in cui nel primo dai colori caldi e cupi traspare un forte senso di protezione mentre nella seconda, dai colori pastello, delicati, emerge il forte legame con la terra, ben sottolineato da una figura di donna in torsione le cui mani e braccia sembrano entrare nella terra quasi a voler simboleggiare il desiderio di riappropriarsi delle proprie radici. Impreziosiscono la mostra i quadretti ispirati alla Primavera di Botticelli e i pannelli della collezione “Secret gardens”.

Letteratura voce del mondo

Che sia romantica, fanciullesca e onirica, che sia intrepida, avventurosa o piena di sarcasmo, in qualunque veste si presenti, la parola scritta riesce a dar vita a emozioni forti, riuscendo talvolta a far materializzare sogni e a squarciare il velo dell’indifferenza quando senza falsi pudori affronta temi attuali e di denuncia sociale. La letteratura dunque come voce del mondo ed è proprio prendendo spunto da questo tema che scrittori, appassionati e letterati si confronteranno nel corso della sesta edizione del Women’s Fiction Festival che si terrà a Matera fino al 27 settembre.
Un festival che ogni anno riesce a muovere scrittori da ogni parte del mondo perché ciò che rende allettante la kermesse letteraria è la particolarità dell’offerta culturale. Si pensi al Congresso internazionale per scrittori che quest’anno conta la presenza di oltre 150 partecipanti provenienti non solo dall’estero ma soprattutto dall’Italia, e che dà la possibilità agli scrittori di scambiarsi idee e suggerimenti e soprattutto di proporre i propri elaborati agli agenti letterari di case editrici come Einaudi, Harlequin Mondadori o la Penguin Books. E qualche scrittrice ce l’ha fatta, come Giuseppina Torregrossa, scoperta al festival da Giulia Ichino, oggi il suo libro “Il conto delle Minne” edito da Mondadori è presente tra i primi 10 volumi più letti nelle classifiche italiane, al pari della Mazzantini e della Mayer.
E questo perché “gli editori sono alla ricerca di voci femminili- ha sottolineato Maria Paola Romeo nella conferenza stampa che si è tenuta ieri nella sala convegni di Palazzo Gattini – e poi la scrittura femminile nel mercato editoriale funziona. Quest’anno sono tantissime le autrici che parteciperanno al festival come Rachelle Chase, Annamaria Testa ed Elisabetta Bucciarelli”. Si darà spazio anche alla creatività con i laboratori di scrittura, non mancheranno i briefing rivolti ai “thriller writers” condotti da agenti dei Ncis, dai copri speciali di polizia nonché seminari sulla mafia cinese, sull’organizzazione delle gang di strada e incontri con agenti della Digos. Inoltre, in questa edizione gli organizzatori del festival hanno preparato un programma appositamente pensato per i ragazzi che nei prossimi giorni incontreranno Luigi Garlando autore della serie “Gol”, Cristina Sivieri Tagliabue autrice dell’inchiesta “Appena ho 18 anni mi rifaccio” e infine Carlotta Mismetti Capua ideatrice de “La città di Asterix” diario nato sul social network Facebook che affronta il tema dell’immigrazione e dell’integrazione.
Ospiti d’eccezione saranno Erica Jong scrittrice, saggista e poetessa, la giornalista Daria Bignardi che presenterà il suo libro “Non vi lascerò soli” e Brunonia Barry autrice de “La lettrice bugiarda” che sabato in una serata presentata da Alessandra Casella riceverà il Premio Baccante 2009.
Carmela Cosentino